Mention289172

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rdf:type qkg:Mention
so:text Anche se l'Angkar dice che nella Kampuchea Democratica siamo tutti uguali, noi non lo siamo. Viviamo e siamo trattati come schiavi. Per il nostro orto l'Angkar fornisce i semi e possiamo piantare qualunque cosa, ma tutto quello che cresce non appartiene a noi bensì alla comunità. La vecchia gente mangia frutta e verdura coltivate negli orti comuni, ma la nuova gente viene punita se fa lo stesso. Nella stagione del raccolto il prodotto dei campi viene dato al capo villaggio, che poi lo distribuisce alle cinquanta famiglie. Come sempre, indipendentemente dall'abbondanza del raccolto, per la nuova gente non c'è mai cibo a sufficienza. Rubare da mangiare è considerato un crimine odioso e il colpevole, se preso, rischia di vedersi tagliare le dita sulla piazza pubblica oppure viene costretto a coltivare un orto vicino a un campo minato. I Khmer Rossi hanno piazzato le mine per proteggere le province sottratte all'esercito di Lon Nol durante la rivoluzione. Dal momento che i soldati hanno messo tantissime mine e non hanno tracciato mappe della loro ubicazione, adesso molte persone rimangono ferite o uccise attraversando una di queste zone. Le persone che lavorano lì non ritornano al villaggio. Se uno calpesta una mina e perde le braccia o le gambe, non ha più nessun valore per l'Angkar e i soldati lo uccidono per finire il lavoro. Nella nuova società agricola incontaminata non c'è posto per i disabili. (it)
so:isPartOf https://it.wikiquote.org/wiki/Loung_Ung
so:description Per primo hanno ucciso mio padre (it)
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Triples where Mention289172 is the object (without rdf:type)

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