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Tra i pittori romani primeggia Giulio Aristide Sartorio, con vari di quei così caratteristici suoi paesaggi a tempera e con una vastissima tela, che occupa tutto il fondo della sala del Lazio e che evoca con abbastanza efficacia, malgrado la disposizione alquanto scenografica e malgrado qualche deficienza formale, specie nel primo piano, la maestà selvaggia e un po' triste della campagna romana, coi suoi immensi pascoli, coi suoi numerosi greggi e coi suoi barbuti mandriani dalle gambe coperte di pelli caprine. (it) |