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Dal punto di vista della tecnica, la radio e la tv hanno imposto la massima concisione, quindi la bravura sta nel dire tante cose senza correre, privilegiando i concetti e asciugando il lessico. Però poi è importantissimo l'aspetto emotivo, che si dà col tono della voce o della scrittura, e con le pause: l'immagine deve poter parlare da sola. A meno che il giornalista non voglia imporre la sua immagine, come avviene molto frequentemente oggi... Non si possono combattere battaglie di retroguardia, né essere nostalgici. Sarebbe inutile. Però si sta davvero rischiando l'overdose di informazione. Penso ad esempio alla tv "all access", quella che entra appunto dappertutto e pretende di mostrare tutto: ma questa non è realtà, è un reality, cosa ben diversa. È una rappresentazione dello spogliatoio, non lo spogliatoio. Ti fanno vedere quello che vogliono, e non ti faranno mai vedere quello che accade veramente. (it) |