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Sono arrivato a Parigi un anno fa. Era il 1899, l'estate dell'amore. Io non sapevo niente del Moulin Rouge, né di Harold Zidler o di Satine; il mondo era stato travolto dalla rivoluzione bohemien, e io ero arrivato da Londra per prendervi parte. Su una collina di Parigi c'era il quartiere di Montmartre; non era come diceva mio padre "il quartiere del peccato!", ma il cuore del mondo bohemien: musicisti, pittori, scrittori, i cosiddetti figli della rivoluzione. Sì, ero venuto a fare una vita da spiantato, ero venuto a scrivere di verità, bellezza, libertà e la cosa a cui credevo di più in assoluto: l'amore. (it) |