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Tutti gli atleti professionisti giocano con un qualche dolore, io ho anche una soglia di sopportazione alta, e l'ho dimostrato. E per gli atleti è sempre difficile fermarti quando sei in gara, e perciò accetti qualsiasi soluzione per andare in campo. Perciò, certamente, con le infiltrazioni, non ho fatto il bene del ginocchio. E il problema cambia quando non puoi correre, quando pensi che il ginocchio non terrà. Non è più questione di resistere, è impossibile competere contro quasi tutti. E io non penso a giocare uno-due match, la mia ambizione non è vincere, ma gareggiare, e dopo il Roland Garros non potevo continuare a giocare: il ginocchio non resisteva più, andava giù. Ho cominciato a pensare: "Ora come metto la gamba?". Impossibile continuare così. Non potevo muovermi bene, pensavo solo a come avrebbe risposto il ginocchio. (it) |