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Contro le apparenze e i luoghi comuni, capitalismo e borghesia si configurano come due determinazioni storiche e concettuali che non coincidono né sono sovrapponibili. Il primo si presenta come una totalità espressiva che coincide con un anonimo meccanismo di riproduzione autoreferenziale e nichilisticamente volto all'autovalorizzazione illimitata; magnificamente espressa dal genere del "romanzo di formazione", la seconda, invece, tipica della fase antitetica , corrisponde a una precisa soggettività dialettica , capace di maturare la coscienza infelice dell'impossibilità di conciliare lo sfruttamento schiavistico del capitalismo con i propri valori emancipativi universalistici di marca illuministica. (it) |