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Vivo in America dal 19 ottobre del 1979. Per la maggior parte di questi anni ho fatto lo stesso sogno: ho sognato di essere ancora uno schiavo nel campo di lavoro di Dam Dek, nella Kampuchea di Pol Pot. Vedo la gente brutalmente bastonata. Indosso il mio pigiama nero, a piedi scalzi e lavoro nelle risaie sotto il sole cocente o sotto la pioggia battente. Sono sottoposto a tortura, la gente è arrestata, le mani strettamente legate dietro la schiena. So che saranno portati fuori e uccisi. Sono terrorizzato e penso: sarò il prossimo? A volte, vincendo il terrore, nel sonno, tiro fuori le braccia e batto mia moglie che dorme accanto a me. Spesso parlo durante il sonno, a volte piango e quando mia moglie mi sveglia sto ancora piangendo. Quando mi sveglio e mi rendo conto che sono nel mio letto a Brooklyn sono sconvolto e irato, maledico i Khmer Rossi. (it) |