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Per virtù tutta sua, il Boccaccio divide, decompone i suoi argomenti e vi suscita dentro come tanti centri secondari, intorno ai quali si raggruppi una serie più o meno grande di fatti. Sotto le sue mani si forma continuamente l'episodio. L'episodio nelle sue opere è quasi sempre come un figlio che si distacchi dalla famiglia, bramoso di vita propria e indipendente; e il Boccaccio è verso quello come un padre indulgente o debole, che si contenti di un'autorità poco più che nominale. L'arte di condurre in una volta un ampio e lungo ordine di fatti; di far muovere una numerosa compagnia di personaggi, coordinando e volgendo tutti i loro atti ad un unico scioglimento, ad un'unica catastrofe; di comporre l'episodio in modo che abbia tanta vita da essere pur bello in sé, ma non tanta da sovrapporsi alla storia principale e privarla di pregio; di andar producendo durante il corso di questa effetti immediati e parziali, ma insieme facendo che essi concorrano all'effetto massimo ed ultimo; quest'arte il Boccaccio non l'ebbe.... (it) |