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Da un punto di vista empirico, vorrei suggerire che la questione non riguarda tanto l'opposizione tra valori e interessi o la comparazione tra l'avere e il non avere valori. Ci sono sempre valori «buoni» e «cattivi». In termini sociologici, i valori buoni possono venire cristallizzati solo in relazione ai valori di cui si ha paura o rifiuto. Questo non significa suggerire che i valori debbano essere relativizzati in senso morale, cioè che essi possano o debbano essere, nei termini di Nietzsche, transvalorizzati o invertiti. Significa, in altre parole, insistere che gli scienziati sociali riconoscano che la costruzione sociale del male è stata, e rimane, empiricamente e simbolicamente necessaria per la costruzione sociale del bene. (it) |