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È intuizione, che però differisce del tutto da ciò che generalmente viene chiamato intuizione. Perciò io la chiamo intuizione prajna. Prajna può essere definita «saggezza trascendentale». Ma anche questa espressione non rende tutte le sfumature contenute nella parola, perché prajna è un'intuizione che afferra immediatamente la totalità e l'individualità di tutte le cose. È un'intuizione che senza alcuna riflessione riconosce che lo zero è infinito e l'infinito è zero; e questo non s'intende in senso simbolico o matematico, ma è un'esperienza per percezione diretta.
Perciò satori, in termini psicologici, è un "oltre" i confini dell'Io. Da un punto di vista logico è scorgere la sintesi dell'affermazione e della negazione, in termini metafisici è afferrare intuitivamente che l'essere è il divenire e il divenire l'essere. (it) |