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Lo stesso Litvinov fu vittima dell'incapacità dei nostri due paesi di rendersi conto delle occasioni che avevano dinanzi. Intelligente, sagace e fedele a una linea di politica estera in cui credeva sinceramente, Litvinov mi piaceva. Conosceva l'Europa occidentale come uno che ci era vissuto e le sue vedute erano più sottili di quelle degli altri capi sovietici del tempo. Parlava l'inglese con tale rapidità che era difficile capirlo e una volta indusse Barthou ed esclamare, rivolgendosi a me : «Qu'est-ce qu'il parle? C'est l'anglais, ça? C'est incroyable.» Vorrei che avessimo potuto aiutare Litvinov di più, perché egli si rendeva conto che bisognava contenere le ambizioni di Hitler e che i nostri due paesi dovevano assumere una funzione di primo piano in quest'azione. Stalin dovette sbarazzarsi di lui prima di scendere a patti con Hitler. Litvinov era un comunista e un russo fedele al suo paese, naturalmente, ma fu anche un buon europeo. Lo trovai collega leale e fidato. (it) |