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Osama, che costernato ha visto le popolazioni afghane ripudiarlo e maledirlo, non aveva afferrato che l'etnicità in Afghanistan prevale sempre sulla comune appartenenza religiosa all'Islam. Non aveva neppure capito che è stato l'orgoglio etnico offeso, assai più della confessione musulmana, a muovere le differenti tribù nella guerriglia contro i russi e, vent'anni dopo, nell'offensiva finale contro i mullah di Omar e i terroristi di Al Qaeda. È nell'etnicità la molla del composito mosaico guerriero degli afghani. Mosaico suddiviso e ramificato in un labirinto di tessere, incastri sovrapposti, pioli cromosomici e linguistici che dal basso salgono via via verso l'alto: dalla radice familiare al sottoclan, poi al clan, quindi alla tribù, infine dalla tribù all'epitome dell'etnica che si confonde tout-court con la nazionalità. (it) |