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La verità, come dimostra la storia più recente, è che il sistema maggioritario ha favorito in modo impressionante la frammentazione, con partiti che nascono come funghi e lo fanno quasi sempre in Parlamento, fuori dalla dialettica democratica, fuori dalla dimensione in cui le forza politiche sono espressione di interessi collettivi, di corpi sociali e di bisogni organizzati. Con il proporzionale invece, tutte le volte che si è misurato con la dialettica democratica ha ridotto la frammentazione, proprio perché, in qualche modo, ha costretto gli attori politici a misurarsi sui contenuti, sul profilo politico-culturale, sulla proposta, favorendo l’aggregazione intorno ad aree culturali più che a logiche di carattere personalistico legate al semplice esercizio di una leadership carismatica. Penso quindi che in termini di prospettiva il modello proporzionale possa anche permettere all’azione di governo di misurarsi con le questioni reali del Paese. (it) |