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Domenichino fu profondo nello studio della natura, in ispecie della fisionomia, e del sentimento. Si racconta che egli usava frequentare i mercati, le piazze e tutti i ritrovi pubblici, ovunque si radunava il popolo, per studiare la fisionomia, il gesto, il modo di muoversi e di parlare del volgo; poi, tornato a casa, faceva rapidi schizzi di ciò che gli aveva colpito la fantasia. Così egli si mostrò sempre verace nel rappresentare il sentimento, tanto che un critico, il Bellori, disse di lui «che riuscì a delineare gli animi ed a colorire la vita. (it) |