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E di tanti solo uno sopravvive in ispirito e in corpo, Domenico Gnoli, che, dopo molteplici reincarnazioni in avventurosi pseudonimi, trovò la sua anima sotto le spoglie di Giulio Orsini, e la manifestò in alcune liriche, Orpheus, ch'ebbero clamorosa fortuna finché il pubblico poté udirvi il primo grido di una nuova energia poetica ricca d'avvenire, e poi furono messe un poco da parte quando non senza delusione si seppe che l'autore era a mezza via fra i sessanta e i settant'anni. Ma si tornerà a cercare in quel gramo quanto di più vivo abbia dato la poesia della nuova Italia dopo Pascoli e D'Annunzio. (it) |