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Non è nemmeno del tutto chiaro chi vinse la battaglia di Kossovo. L'impero serbo-bosniaco continuò per altri decenni, ma un numero crescente di dignitari accettarono come vassalli la supremazia di Istanbul.
La leggenda invece visse una sua vita indipendente.
In alcune varianti esiste l'elemento biblico dell'ultima cena. Lazar pronunciò le ultime parole, descrisse le virtù dei commensali, la loro signorilità e bellezza e infine consegnò il suo boccale al più grande dei grandi, in cui tuttavia già sospettava il Giuda traditore. Continuando sul versante religioso, Lazar volutamente scelse il regno dei cieli, «perché quello di terra è piccolo e invece il reame dei cieli viene dai secoli e si prolunga in essi».
La battaglia è recepita come un rito sacrificale, ma non come un suicidio. Il principe avrebbe combattuto fino all'ultimo, fino a uccidere un «drago», Murat I e poi accettare la corona di martire, come racconta la monaca Jefimija. Su questo filone mistico-religioso ha camminato ogni tanto l'esercito serbo. (it) |