so:text
|
Stracciò il mio tempo. Controllai allibito i dati del computer: era proprio vero, non c'erano errori di cronometraggio. Fu un momento imbarazzante: per la prima volta, dopo sedici stagioni di Formula Uno, dovevo accettare l'idea di aver incontrato un compagno di squadra nettamente più forte di me. La conseguenza era ovvia, dovevo rassegnarmi alla pensione. Ma mi consolai con un pensiero proibito: mi ero imbattuto in un fenomeno e probabilmente nemmeno Senna, il migliore di tutti noi, sarebbe stato in grado di reggere il confronto con il tedesco. (it) |