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Gianni Santuccio non imparava a memoria una parola, nemmeno sparato proprio. E Allora ricordo proprio che quando facemmo la prova generale, prima dell'andata in onda in diretta, lui non sapeva una parola, tanto che Cottafavi lo coprì di improperi, di insulti gliene disse di tutti i colori e la sera dopo con l'annunciatrice che diceva: "Stiamo andando in onda dagli studi di corso Sempione "il Processo di famiglia" una dramma di Diego Fabbri", tutta la compagnia come a teatro si urlava la famosa parola che porta bene agli attori che è "merda" si può dire tanto. E cominciava i primi venti . Il regista secondo me è un geniominuti della commedia eravamo Gianni Santuccio, Evi Mantagliati e io che facevo il nipotino, quello che poi si ammazza nella tromba delle scale. Cominciavano a parlare loro e mi ricordo che io rimasi molto colpito perché Gianni parlava e io dissi: "Ammazza che professionista, questo è stato tutta la notte e tutta la mattina sveglio a studiare. Finalmente ha imparato la parte a memoria." Poi incominciai a notare delle cose strane: il fatto che lui si andasse ad appoggiare, cosa che non aveva mai fatto durante le prove, si appoggiava con la mano alla parete. Andava ad accarezzare delle foglie grandi di una pianta e così, finché lentamente mi accorsi che lui si era scritto le battute dappertutto. (it) |