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Alla morte di Massari una parte del disegno cui s'era votato settant'anni prima nel seminario di Avellino era giunta a compimento; un'altra, la "questione meridionale", già proposta da Liborio Romano, era aperta e sanguinante. Massari l'aveva affrontata nella relazione parlamentare su Il brigantaggio e le provincie meridionali in cui denunciò errori ed enormità ed esortò a puntare su decentramento, autonomie locali e rispetto delle tradizioni, contro la scorciatoia dello stato centralistico, venato di giacobinismo. Avvertì per tempo che il malcontento serpeggiante nel Mezzogiorno si sarebbe rovesciato contro il nuovo ordine ancor più di quanto avesse fatto contro i Borbone. Ma perché dunque il suo Diario risulta mutilo? Secondo Perrone ne furono strappate le pagine dal 24 marzo al 18 settembre 1860 proprio per cancellare la testimonianza diretta sull'azione di Cavour, che rimase quindi affidata all'Epistolario cioè a quanto il Gran Conte mise nero su bianco per i posteri. La vera storia della fase cruciale, quella della stella a cinque punte , rimane dunque da ricostruire. (it) |