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L'esperienza mi ha insegnato che quando gruppi più ampi cercano di raggiungere una decisione attraverso il consenso, questo dà adito a un subdolo autoritarismo e a pesanti manipolazioni, anche se fatte in nome dell'autonomia o della libertà. Inoltre il consenso obbliga di solito questi gruppi allargati a raggiungere il minimo comun denominatore intellettuale quando si opera una scelta: l'assemblea di grandi dimensioni adotta la decisione meno contestabile e perfino la più mediocre, proprio perché chiunque può essere d'accordo o altrimenti rinunciare al voto su quella questione. , traduzione di Guido Lagomarsino, Volontà, n. 4, 1994, pp. 40-41; citato in Varengo 2007, p. 105) (it) |