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Io penso che le parole che soprattutto in questi ultimi tempi il papa Giovanni Paolo II ha pronunciato in modo chiaro per condannare la corsa agli armamenti e, in particolare, la corsa verso nuove armi atomiche, siano delle parole giusto che dànno ascolto ed espressione alla volontà di milioni e milioni di credenti che hanno manifestato insieme con noi, o in altre forme autonome, nel corso di questi ultimi mesi, in Italia e negli altri europei. Valuto soprattutto in modo positivo la più recente iniziativa presa dal papa, che non è più soltanto un appello alla pace. Il papa, come è noto, ha inviato suoi rappresentanti, scelti fra i membri della Pontificia Accademia delle Scienze per illustrare ai rappresentanti delle massime potenze -Stati Uniti, Unine Sovietica, Francia, Inghilterra- uno studio compiuto dalla stessa accademia sulle conseguenze di un conflitto atomico, affinché tutti ricavino, da questo studio e dai terribili disastri addirittura di proporzione catastrofiche che ne deriverebbero, le dovute conseguenze. Non soltanto occorre subito arrestare ogni passo nuovo verso la corsa agli armamenti, ma lavorare per la messa al bando delle armi atomiche. Questa è anche la nostra posizione e la posizione di numerosi Stati. (it) |