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Quando è morta Benazir ho ricominciato a chiamarla con il soprannome di tanti anni fa, Wadi Bua, che nel nostro dialetto è il vezzeggiativo che si dà alla sorella anziana del papà. Non so, è stato così, naturale, spontaneo. All'improvviso ha cessato di essere l'avversaria politica dei tempi più recenti. Ed è tornata la Wadi Bua dei miei giochi di bambina, quando io avevo 5 anni e lei 35. Mi hanno raccontato che ad ucciderla è stato un proiettile al collo. Proprio come mio padre Murtaza, suo fratello. Ho come sospeso il giudizio. Ho smesso di accusarla di complicità nel suo assassinio nel 1996. Quella era Benazir viva, la zia cattiva, la feudataria corrotta e senza scrupoli che ci aveva depredato di tutto per pura sete di potere. Adesso è tornata Wadi Bua, sangue del mio sangue, un altro membro della famiglia ucciso e da piangere tutti assieme. Senza differenze. (it) |