Mention32525

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so:text La nostra cucina risente, in parte, per ragioni di storia, di quella degli antichi greci, degli spagnuoli e dei francesi. Infatti già fra le ricette trascritte nel De re coquinaria di Apicio troviamo la salsa all'aceto e di «verzure» tramandate poi dal Boccaccio, dal marchese Giovan Battista del Tufo, dalla Lucerna de' corteggiani , dal Cuoco Galante e dal Cibo Pitagorico di Vincenzo Corrado. Abbiamo dei piatti nella nostra cucina che indubbiamente negli altri posti del mondo non solo non si mangiano, ma non se ne ha neanche l'idea. Ma «vuie veramente pazziate?». Vi sembrerebbe mai possibile, gustare a Guastalla o a Cefalù o a Chiavari, o che so io! a Rovigo, una minestra maritata o un soffritto, due peperoni imbottiti, una parmigiana di melenzane, o zucchine alla scapece? senza parlare del pesce, che oggi congelato o surgelato si mangia ovunque male, ma un ragù o una genovese, che a Genova non conoscono, o «'na pasta e cocozza» o «'na pasta e fagioli» si mangiano solo qui, da noi, purtroppo oggi, per ragioni non so se di spesa o di pazienza, sempre di meno e solo nelle nostre case! (it)
so:isPartOf https://it.wikiquote.org/wiki/Vittorio_Gleijeses
so:description Feste, Farina e Forca (it)
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Triples where Mention32525 is the object (without rdf:type)

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