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Ho avuto rapporti ottimi con grandi lettori, con i dantisti, con i musicisti e con la gente comune. Meno con gli scrittori, una categoria che mi annoia terribilmente. A parte lui, ho ammirato il rigore di Calvino e la moralità di Pasolini. Il quale scrisse cose notevolissime, ma non certo nei suoi romanzi. Fu un impasto singolare di contraddizioni: un narciso terribile, affetto da masochismo eroico, ma anche dotato di un coraggio morale raro in Italia. Però non mi era simpatico, come non lo ero io a lui. Mi considerava un borghese. Con l'aggravante di aver sposato in prime nozze una figlia di Susanna Agnelli. (it) |