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La tensione verbale e i discorsi d’odio sono più forti oggi che negli anni 90. Ma non possono più causare un serio conflitto. Sono tuttavia pericolosi, perché provengono da politici di tutti i fronti, da quelli della Republika Srpska, che parlano di “separacija” e da quelli bosgnacchi, che discutono di “unitarizacija”. Da un sondaggio fatto tra i giovani, risulta evidente che i ragazzi formano le loro opinioni solo dai genitori e che pensano che solo “gli altri” siano colpevoli e che non si debba cooperare. A Sarajevo, una città una volta unita, vivono nella sua parte orientale 90mila serbi, che non hanno un grande interesse a integrarsi in città. (it) |