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Monsignor Charvaz non era un cortigiano: amava il Re del rispettoso affetto di suddito fedele; non dimenticava di averlo avuto a discepolo, e con la duplice autorità del suo sacerdotale e di una paterna affezione usava sovente ricordargli i precetti, che a lui giovanetto aveva dati. Il buon Re diceva che monsignor Charvaz gli faceva sempre qualche predica, ma anziché dolersi della severità dell'antico precettore, ravvisava in essa la prova del non mutato affetto, e bramava ch'egli lo tenesse sempre in buon concetto. (it) |