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Don Fabrizio incarna il Gattopardo danzante del suo stemma gentilizio. Ha gli occhi azzurri, รจ roseo di colorito, fulvo per il pelame color miele. Sembra un leone, e ha zampacce che stritolano e "unghiette sensibili". Altissimo, signoreggia "su uomini e fabbricati". Il suo peso da gigante, la sua "massa", fa tremare impiantiti e vetrate; fa vacillare le carrozze e gemere i divani. La sua ombra, quando si corica, proietta sulla seta del parato "il profilo di una giogaia montana su un orizzonte ceruleo". Lampedusa lo disegna, e soprattutto lo scolpisce. Ne fa un colosso, una montagna di marmo come l'Ercole di Ovidio, tutto un paesaggio, una berniniana Fontana dei Fiumi. (it) |