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Il vero investitore non ha mai, o quasi, la necessità di vendere le proprie azioni, e può ignorare le quotazioni di mercato. Deve considerarle, ed agire a causa di esse, solo nella misura in cui egli lo desideri. Quindi l'investitore che si preoccupa o che fugge in preda al panico a causa del declino del mercato sta trasformando perversamente un suo basilare vantaggio in uno svantaggio. Sarebbe meglio che le sue azioni non avessero alcuna quotazione di mercato, perché così gli sarebbe risparmiato il tormento mentale causatogli dall'errore di giudizio di altri. (it) |