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Negli Usa mi sono sempre rifiutato di eseguire trapianti da donatori samaritani, che comunque venivano effettuati, pur di rado, negli istituti che ho diretto. Ho invece sempre sostenuto, eseguito e incentivato i trapianti da donatori viventi legati da vincoli di affetto. Non sono convinto che sia giusto sottoporre una persona non legata da vincoli affettivi al rischio di un intervento chirurgico. Non arriverei a proibirli ma non mi convincono‚ come percorso etico‚ come soluzione alla drammatica lunghezza delle lista d'attesa, soprattutto nel caso del trapianto di rene. (it) |