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Capii subito che qualcosa bolliva in pentola e gli chiesi quale problema fosse a tormentarlo. "Cara" disse lui "ho un'idea formidabile." E dopo aver bevuto il caffè andò al piano e si mise a suonare. Di tanto in tanto s'interrompeva, prendeva qualche appunto e ripeteva: "È un'idea formidabile, un'idea fantastica!"
"Allora, per amor del cielo, dimmi di che si tratta" dissi io. "Non tenermi così in sospeso."
"È difficile" disse lui. "La devo ancora sviluppare."
Tutti i giorni gli mandavo su i pasti e la sera faceva una passeggiatina igienica e poi tornava al suo lavoro.
Finalmente uscì dallo studio: era pallidissimo. "Ecco qua" disse stancamente, posando sul tavolo due fogli di carta. E quella era la teoria della relatività. (it) |