so:text
|
Quando vidi il film realizzato da Vittorio , feci un'altra scoperta. Dopo tutto il lavoro di sceneggiatura, giorni e giorni per precisare questo e quell'episodio, questo o quel personaggio, questo o quell'ambiente, quando poi il film era girato, montato, doppiato e io lo vedevo nel buio della sala, non riconoscevo niente di quello che avevo scritto. Cercando di analizzare le cose capii che quando in una sceneggiatura scrivevo che nella stanza dove si svolgeva una scena c'era un letto, una sedia, un comodino, la parola stanza, letto, sedia, comodino, era indeterminata, poteva essere lasciata all'immaginazione. Ma quando poi nel film vedevo la stanza, il letto, la sedia, il comodino non erano più indeterminati, ma erano quelli che vedevo e non altri, quella stanza e proprio quella, quel letto e proprio quello, quelle sedie e quel comodino. E lo stesso accadeva per i personaggi. Fu così che imparai, umilmente, che il film apparteneva al regista, al creatore delle immagini; e imparai a distinguere meglio la portata delle parole da quella delle immagini. (it) |