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Non esiste nulla di più serio, nulla di più alto, di più sublime, di più trascendente a tutto che la vita; e niente di più fragile. Niente di più tragicamente effimero. Il mistero vivente è senza fondo e senza confine; ma se noi potessimo intenderlo, saremmo colti da follia. La follia che ferirebbe gravemente la nostra facoltà di intendere e anche quella di volere. Noi non perverremo mai all'altezza del mistero che siamo, alla possibilità di comprendere l'origine e il destino del fenomeno che siamo. Il sentire di non poter mai pervenire all'altezza di ciò che siamo è orgoglio o umiltà? Tocchiamo la realtà e la verità quando orgoglio e umiltà possono coincidere. Ma grande è lo scandalo di un assoluto che sia effimero. Quale è il segnale cosmico che corrisponde a questo scandalo? Forse il fatto che l'assoluto è negativo. (it) |