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Cuculo, tortora e upupa tramano su questa terra di alberi radiun tessuto di voci con il loro canto intonato sulla U. Risuona ora come risata, ora come corteggiamento, e poi ancora come se annunciasse qualcosa d'inquietante. Il viandante dimentica gli uccelli canori e ascolta un canto della terra, un canto che esce dal suo inesauribile tesoro.
Le voci degli uccelli appartengono alla patria che da sempre ha avvolto gli esseri umani, guardandoli negli occhi come una madre. La terra natia è fiorita prima che l'uomo abbia fabbricato casa e focolare, prima che abbia arato e suddiviso le distese dei campi. Perciò il linguaggio degli uccelli lo commuove più profondamente che ogni altro suono a lui familiare, sia esso confortante o perturbante. (it) |