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Bravo, dammi la mano e gira i tacchi, che è meglio. Tornatene in ufficio – fatti questi sei chilometri a fette. E licenziami pure, se vuoi. Mi hai appena detto che sono un genio: licenziami, bravo. Pieno così, di geni, nel tuo mega-gruppo del cazzo. Ecco, è andato. E se mai doveva andarsene anche quanto di marcio c'è dentro di me – perché c'è, c'è sempre stato, e io l'ho sempre saputo: non sono mai stato l'uomo buono, forte ed eroico che ho sempre sognato di diventare da bambino. Dicevo, se mai doveva andarsene quanto di marcio c'è in me, allora se n'è andato insieme a lui, adesso, un momento fa. Non ho sfruttato la mia occasione, non cavalcherò con gli uomini potenti, ma oggi mi sono costruito qualcosa di fenomenale. Un ricordo talmente grande che non potrò parlarne con nessuno. Poi, un giorno, se mi renderò conto di essere davvero diventato quell'uomo buono e retto che sognavo di diventare da bambino... lo dimenticherò. (it) |