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Il divino amore operò tanto, che parevo impazzita; chiedevo pene e dolori; ma il penare facevami più pazza, essendo proprio dell'amore crescere nel patire. Tutto ciò era nell'intimo dell'anima la quale stava in quel mare immenso ed infinito di Dio che non è capito, e di cui non si può comprendere la grandezza ed immensità. Tenendo Esso, in sé, questa anima, ella vi si perde, vi sta nuotando, come il pesce nell'acqua, e non trova altra via che in Dio, per Dio, con Dio. Il cuore amoroso comunica, allora, all'anima l'istesso suo amore, la spoglia da tutto, e vuole essere solo operante .
Le sue operazioni non si possono raccontare con parole; esso non sta mai, mai ozioso; si manifesta sempre più con modi segreti; ma la sua vista non è visibile agli occhi del corpo, e solo serve a questo di pena e di tormento. Si sente consumare, come cera al fuoco; non sa che cosa sia; l'umanità non è capace di sostenere il divino amore. (it) |