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Sedea colà, dond'egli e buono e giusto
Dà legge al tutto, e 'l tutto orna e produce
Sovra i bassi confin del mondo angusto,
Ove senso o ragion non si conduce.
E della eternità nel trono augusto
Risplendea con tre lumi in una luce.
Ha sotto i piedi il Fato e la Natura,
Ministri umíli, e 'l moto, e chi 'l misura;
E 'l loco, e quella che qual fumo o polve
La gloria di qua giuso e l'oro e i regni,
piace là su, disperde e volve:
Nè, Diva, cura i nostri umani sdegni.
Quivi ei così nel suo splendor s'involve,
Che v'abbaglian la vista anco i più degni;
D'intorno ha innumerabili immortali
Disegualmente in lor letizia eguali. (it) |