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Se cerco di ricordarmi la Città, in effetti, non posso non rievocare l'estate e, dato che di giorno non vi abitavo, soprattutto le notti d'estate. La Città allora diventava un'altra, trasfigurava nella sua vera essenza, e sono certo che tale essenza fosse la stessa di una nave. Alta sul mare, così strana, così inverosimile, così finta come un vascello con tutte le sue luci accese che oscilla dolcemente sulle onde immote,, al centro stesso della notte. Una nave con rotte sconosciute per una breve traversata, le sue liti, i suoi amori e le sue antipatie, mondo in effimera miniatura, e che la nuova stagione e il tempo disperderanno. (it) |