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Era naturale sperare, se non aspettarsi, che lo sforzo erculeo dell'Occidente di salvare le vite di milioni di etiopi affamati sarebbe stato apprezzato e avrebbe spinto il governo etiope a ripensare la sua posizione internazionale. Qualcuno a Washington pensava, insomma, che il regime etiope avrebbe visto che, quando si trattava di questioni elementari di sopravvivenza, l'Occidente aveva più da offrire dell'Est. Mosca poteva dare armi per continuare guerre civili infinite, ma non poteva fornire né viveri in un momento d'emergenza né un modello economico che avrebbe assicurato all'Etiopia la capacità di produrre abbastanza cibo per nutrire la sua popolazione in continua crescita anche in tempi normali. (it) |