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Non stava sognando. Non ne era in grado. Quella mancanza non era intenzionale né consapevole, era solo una conseguenza della sua natura. Per ciò che lo riguardava, la sua unica intenzionalità consisteva nell'evitare sorprese.L'assenza di un inconscio escludeva la facoltà di astrazione e l'incapacità di elaborare pensieri speculativi gli impediva di sognare. Tuttavia, per quanto difficile da definire, qualcosa c'era. In ultima analisi, solamente la creatura poteva descrivere il proprio stato di non essere. Soltanto lei poteva capire che cosa non sapeva, non vedeva, non percepiva.Poiché non sognava, non provava sofferenza, gioia, né alcuna sfumatura - per quanto infinitesimale - di emozione: avvertiva soltanto un perpetuo stato di «qualcosa». Una quasi esistenza. (it) |