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Ispirato da Bobby Muller e Ron Kovic, più di dieci anni dopo la fine della Guerra del Vietnam avevo scritto e registrato una storia di soldati. Era una canzone di protesta, e quando la sentii prorompere dai giganteschi altoparlanti dello Hit Factory capii che era una delle cose migliori che avessi mai fatto. Era il blues di un reduce: nelle strofe un racconto, nei ritornelli una dichiarazione dell'unica certezza innegabile... il luogo di nascita, con annesso diritto al sangue, alla confusione, alla fortuna e alla grazia a esso legati. Chi ha pagato con il corpo e con l'anima si è ampiamente guadagnato il diritto di rivendicare il suo pezzetto di terra e plasmarlo a suo piacimento. (it) |