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Un Paese moderno non può permettersi di arretrare giustificando la discriminazione delle coppie omosessuali. Un partito come il Pd, che si candida alla guida del Paese, deve occuparsi di questo problema: l'Italia non si è ancora dotata di una legge che equipari i diritti e i doveri di tutte le coppie, a prescindere dall'orientamento sessuale. Ed è sorprendente che una regola di base della democrazia, come l'uguaglianza dei diritti per tutti i cittadini, sia ignorata e venga piuttosto trattata come un tema di dibattito e di contrasto politico. Bisogna invece elaborare una proposta di legge seria, in linea con le legislazioni degli altri Paesi: ciò che conta veramente è che i diritti di tutte le coppie legate da un rapporto affettivo e d'amore siano gli stessi, a prescindere dal genere di chi ne fa parte. Qualsiasi altra visione è datata. Ben diverso è quanto accade nel resto d'Europa, dove ben 20 paesi, dal Portogallo, alla Finlandia, dalla Francia alla Germania, alla cattolicissima Irlanda e alla Slovenia, hanno adottato normative che garantiscono e tutelano i diritti di tutte le coppie, comprese quelle omosessuali. (it) |