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Si vede Dio formare la prima donna, la madre di tutti i viventi, da una costola di Adamo . Perché una costola? Se si ammette l'ipotesi di un influsso della letteratura sumerica - e questo poema di Dilmun e di altri simili - sulla Bibbia, le cose si fanno chiare. Nel nostro poema una delle parti malate del corpo di Enki è per l'appunto una «costola». Ora, in sumerico costola si dice: ti. La dea creata per guarire la costola di Enki è chiamata Ninti, «La Signora della costola». Ma la parola sumerica ti significa pure «far vivere». Gli scrittori sumeri, giocando sulle parole, giunsero a identificare «La Signora della costola» con la «Signora che fa vivere». Questo calembour letterario, uno dei primi in ordine di tempo, passò nella Bibbia, dove perdette naturalmente il suo valore, poiché in ebraico i termini che significano «costola» e «vita» non hanno nulla in comune. (it) |