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... Dichiarazione di guerra. Come primo provvedimento ho convocato François-Poncet, che cercava di nascondere la sua emozione. Gli ho detto: «Certamente avrete già capito i motivi per cui vi ho chiamato». Rispose: «Anche se non sono molto intelligente, questa volta li ho capiti». Ma ha sorriso per un istante. Dopo aver udito la dichiarazione di guerra, rispose: «Questa è una pugnalata ad un uomo che è a terra. Vi ringrazio comunque di averla inferta con un guanto di velluto». Disse successivamente di aver già da due anni previsto tutto questo; dalla firma del «patto d'acciaio» in poi non aveva nutrito più speranze. Non riusciva a considerare né me né soprattutto alcun italiano come un nemico. Ma dato che in futuro si sarebbe pur dovuto trovare un nuovo modus vivendi in Europa, egli augurò che non dovesse mai sorgere alcuna barriera insormontabile fra l'Italia e la Francia. «I Tedeschi sono duri. Presto ve ne accorgerete anche voi». Non ho risposto... (it) |