Mention373195

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so:text Anche per via di tanta tenebra, Grendel si vede assai poco, e sempre per lampi e per dettagli: gli occhi fiammeggianti, la bocca e i denti insanguinati, il bizzarro guanto di pelli di drago. Soltanto una sua parte, da cui è difficile ricostruire il resto del corpo, può venire esaminata con agio; e anche quella viene sottratta prima del tempo. È il braccio che gli ha strappato Bēowulf : una zampa smisurata, da cui sbucano raccapriccianti artigli di ferro. Grendel è dunque un Demone massiccio e solido, un Orco, non uno spettro . Un Diverso, e tuttavia un Simile. Di una sua infelice, parodica, criminale umanità parlano infatti gli appellativi . Altre definizioni puntano invece verso una parziale coinfluenza con le rappresentazioni altomedievali del Demonio Grendel è forse il personaggio dotato di maggiore pathos e di più forte presenza nel poema. Ha progetti, voglie, aspettative, benché tutti insani e frustrati. Ha paure, e una voce che urla una lugubre «canzone» di pena. La sua morte, come poi la morte di Bēowulf, è trattata come un’«amputazione» violenta della vita dal corpo, di cui la mutilazione fisica è soltanto la figura visibile. (it)
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so:description Citazioni di Ludovica Koch (it)
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Triples where Mention373195 is the object (without rdf:type)

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