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la cucina vegetariana è addirittura liberatoria, nel senso che la presenza di un ingrediente come la carne limita le potenzialità di uno chef costringendolo a focalizzare l'attenzione su quell'unico protagonista. Di solito, infatti, il piatto carnivoro nasce per esaltare il sapore principale e la costruzione della ricetta ruota intorno a questo. In questo modo, lo spettro di combinazioni possibili, per quanto numeroso, non è mai ampio quanto quello che a mio avviso offre il prodotto naturale: verdura, frutta, cereali, semi, fiori, spezie. Trovo molto più interessante la cucina naturale perché celebra la vita e i suoi prodotti stagionali e non la morte dell'animale. (it) |