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Pieno di ammirazione da parte di Andreose è il ritratto di Claude Lévi Strauss con quell'esordio fulminante, e solo apparentemente paradossale, di un libro come Tristi tropici che ha fatto epoca, inaugurando un nuovo filone di studi e un passaggio fondamentale nella storia della sensibilità occidentale: «Odio i viaggi e gli esploratori». Un libro dalla scrittura così «fluida, elegante, non priva a tratti di un mood proustiano» da aver spinto la giuria del premio Goncourt a «emettere un comunicato di rammarico» per «non poter assegnare il riconoscimento in quanto non romanzo» a un libro di grande qualità letteraria, dove spicca il «gusto di raccontare e l'acume nel cogliere i modelli culturali. (it) |