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La filosofia, anche là dove diviene «critica», come in Cartesio e in Kant, segue sempre la linea del rappresentare metafisico. Essa pensa a partire dall'ente, in direzione dell'ente, passando attraverso uno sguardo sull'essere. Infatti, ogni partenza dall'ente e ogni ritorno all'ente sta già nella luce dell'essere.
Ma la metafisica conosce la radura dell'essere o soltanto come la vista di ciò che è presente nell'«aspetto» oppure, in senso critico, come ciò che è avvistato nel ri-guardo del rappresentare categoriale della soggettività. Ciò significa che la verità dell'essere come la radura stessa rimane velata alla metafisica. Questa velatezza non è però un'insufficienza della metafisica, ma il tesoro della sua specifica ricchezza, che le è sottratto e pure prospettato. (it) |