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Mani fu persiano di nascita, ma nacque a Babilonia, nell'anno 215 o 216. Pare che già suo padre avesse avuto un ruolo in un movimento religioso; Mani fu educato all'interno d'una eresia, forse quella dei Mandei, avvertendo molto presto – pare all'età di dodici o di ventidue anni – la vocazione a fondare una religione. Si fece conoscere in pubblico a ventotto anni di età, presentandosi come un inviato del vero Dio, come l'ultimo profeta dopo Buddha, Zarathustra e Gesù, come il paracleto promesso da Gesù. Si potrebbe quasi pensare che Mani non fosse il suo nome proprio, bensì un nome d'arte come Gautana si chiamò il Buddha, e Gesù il Cristo. Trovò favori e séguito alla corte del re di Persia, ma dev'essere presto caduto di nuovo in disgrazia. Fu crocifisso nel 276, o nel 277, , e per giunta scuoiato vivo. Nella sua qualità di apostolo del Diavolo. A questa denominazione può aver dato adito il dualismo isnegnato da Mani nei suoi poemi. Tuttavia il suo cupo principio del male fu molto più bello, molto più pagano e più umano di quello che sarà presto il diavolo cristiano. (it) |