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Marcello Dell'Utri, qualunque sentenza ci sia martedì, è realmente innocente, e vittima di una tortura giudiziaria che lo ha incatenato per vent'anni all'immagine del mafioso. La tecnica è quella ben conosciuta, usata contro politici invisi a certe correnti politicizzate e deviate della magistratura. Come contro Andreotti si sono gestite sempre nuove ondate di pentiti. Per cui confutati i primi, subito ne arrivano di nuovi. E così via. Nessuna prova. Un killer che non ricordava quante fossero state le sue vittime, "forse 50 o 60", poi sostenne con sicurezza che il vero proprietario della Standa non fosse Berlusconi ma Craxi. Se c'è giustizia la Cassazione dovrà cancellare la sentenza che condanna Dell'Utri a 7 anni, come già rispedì al mittente per illogicità e forzature la prima sentenza della Corte d'Appello. (it) |