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Ciò che Galileo cerca non è una formula in qualche modo descrittiva, formula che gli permetterebbe di calcolare le grandezze osservabili e misurabili del fenomeno della caduta – i suoi «accidenti» – velocità, spazio percorso dal mobile, ecc. Ma proprio il contrario; Galileo è già in possesso di una tale formula . Egli cerca tuttavia qualcosa di piú; ciò che cerca non è il legame logico o matematico che unisce queste due proposizioni – questo legame evidentemente lo conosce – ma un «principio» fondamentale ed evidente che permetta di dedurre o, come dice Galileo, di «dimostrare» gli «accidenti» del moto della caduta. Si potrebbe concludere, estendendo a Galileo il detto di un fisico moderno, che egli non ha alcuna fiducia in un'osservazione non verificata teoricamente. L'epistemologia galileiana non è positivista. È archimedea. (it) |